- Carema
- Ott 20, 2025
- Curvatura di Precisione
Quando un tubo o un profilo viene curvato, la sezione non rimane perfettamente uguale a quella iniziale. La fibra esterna si allunga, quella interna si comprime: da qui nascono due difetti tipici, ovalizzazione (schiacciamento della sezione) e grinze (ondulazioni all’interno del raggio).
Conoscerne le cause aiuta a prevenirli già in fase di progetto. Scopriamo quali sono.
Che cos’è l’ovalizzazione (e come si misura)
Per ovalizzazione si intende la riduzione del diametro minore rispetto a quello maggiore dopo la piega. In pratica: si misura il diametro maggiore (Dmax) e quello minore (Dmin) nella zona curva e si calcola la percentuale:
Ovalizzazione % = (1 − Dmin/Dmax) × 100
Valori bassi (p.es. ≤6-8%) sono in genere accettabili per estetica e accoppiamenti. Oltre, aumentano il rischio di perdite di portata, giochi impropri o problemi di montaggio con giunti standard.
Che cosa sono le grinze
Le grinze compaiono sul lato interno della curva quando il materiale in compressione non è sostenuto a sufficienza. Si presentano come piccole onde o piegoline. Oltre a un impatto estetico evidente, possono indebolire localmente la sezione e creare punti di innesco per corrosione o fatica.
Ovalizzazione e grinze: cause principali dei difetti
- Raggio troppo stretto rispetto a diametro e spessore: un rapporto raggio/diametro (CLR/D) basso e un rapporto spessore/diametro (t/D) ridotto amplificano schiacciamento e instabilità.
- Assenza o taratura scorretta del mandrino: senza mandrino interno (o con punta troppo arretrata) la parete esterna si assottiglia e quella interna collassa.
- Mancanza di wiper o wiper non a contatto: il wiper “stira” l’onda nascente; se non appoggia correttamente compaiono grinze.
- Contromatrice/pressa non allineate: giochi eccessivi o cave non conformi alla sezione portano torsione e ovalizzazione.
- Lubrificazione insufficiente: attriti elevati generano rigature, strappi e tirano il materiale fuori zona neutra.
- Materiale e stato metallurgico: leghe incrudite (es. alluminio T6, inox incrudito) hanno minor duttilità; saldatura longitudinale mal posizionata può innescare grinze.
- Orientamento del profilo (per quadri/rettangolari): in hard-way le facce larghe sono più instabili.
Limiti pratici di progetto (regole rapide)
Per raggi stretti (≈1-1,5×D), cerca t/D ≥ 0,1 e prevedi mandrino + wiper.
Per raggi standard (2-3×D), t/D 0,06-0,08 è spesso sufficiente con mandrino.
Su profili rettangolari in hard-way, resta su R ≥ 3-4×lato largo se lo spessore è medio/sottile.
Sono indicazioni empiriche: validale sempre con test o dati del fornitore.
Come prevenire ovalizzazione e grinze (processo)
Scegli il mandrino giusto, alla distanza giusta: pieno, a sfere o articolato in base al raggio; punta avanzata a ridosso del punto tangente.
Mantieni il wiper affilato e in appoggio: rimuove l’onda nascente; controlla l’angolo e l’usura del bordo.
Pressa e contromatrice: settaggi corretti di pressione e boost (alimentazione assistita) riducono stiramento e schiacciamento.
Rulli/cave sagomate (in calandratura e per profili) supportano le facce larghe e limitano l’imbarcamento.
Applica una lubrificazione coerente al materiale: uniforme, costante, pulita; riduce rigature e dissipazioni.
Come prevenire in progettazione (DFM)
Aumenta il raggio quando possibile: ogni “mezzo diametro” in più abbatte ovalizzazione e grinze.
Distribuisci gli spessori: evita pareti troppo sottili su raggi stretti.
Allontana fori e asole dalla zona di piega (≥2-3×t) per non indebolire l’anello interno.
Uniforma i CLR in un assieme con più pieghe: meno cambi attrezzaggio, qualità più costante.
Posiziona la saldatura (se presente) sul lato neutro o esterno, mai all’interno del raggio stretto.
Quando il lavoro è fatto, usa calibri/maschere per verificare raggio e angolo, tamponi per Dmin/Dmax e profilometri per mappare eventuali grinze.
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In sintesi: ovalizzazione e grinze non sono inevitabili. Con un corretto bilanciamento tra raggio, spessore, attrezzaggio e DFM, si ottengono pieghe pulite, ripetibili e pronte per l’assemblaggio senza rework.

