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Curvare profili non circolari è più complesso che piegare un tubo tondo. Sezioni ovali, quadre e rettangolari si deformano in modo asimmetrico: gli spigoli “tirano”, le facce larghe tendono a imbarcarsi, l’inerzia cambia a seconda dell’orientamento. Risultato? Ovalizzazioni, pieghe piatte, torsioni e assottigliamenti agli angoli.
Scopri le criticità più comuni della curvatura profili quadri, ovali e rettangolari e come prevenirle in progettazione e in officina.

Orientamento del profilo: via facile e via difficile

Per i rettangolari si parla di easy-way (curvatura sul lato stretto) e hard-way (sul lato largo). La stessa sezione avrà raggi minimi molto diversi: in hard-way serve più momento flettente e crescono i rischi di grinze sul lato interno e collasso della parete. Se il design lo consente, orienta la curva in easy-way o aumenta il raggio.

Deformazioni tipiche per sezione

Curvatura profili quadri: gli spigoli interni si “accartocciano”, quelli esterni si assottigliano; le facce possono “gonfiarsi” (barrelling).

Profili rettangolari: la faccia larga tende a diventare concava all’interno e convessa all’esterno; possibile torsione attorno all’asse longitudinale.

Profili ovali: rischiano di “chiudersi” sul lato corto, perdendo l’ellitticità.

Scelta del processo: a mandrino o calandratura

La curvatura a mandrino (rotary-draw) è ideale per raggi stretti e ripetibilità. Con mandrino interno (anche articolato a sfere) e wiper si controllano assottigliamento e grinze, soprattutto su quadri e rettangolari.

La calandratura a rulli risulta invece più adatta a raggi ampi/archi lunghi, con minor rischio di marcature. Richiede rulli sagomati che copino il profilo per sostenere le facce e limitare l’imbarcamento.

Attrezzaggio che fa la differenza nella curvatura di profili quadri, ovali e rettangolari

curvatura profili quadri

  • Rulli e cave dedicate: profili quadri/rettangolari richiedono cave con raggi di raccordo coerenti agli spigoli; cave piatte → facce rigate e torsione.

  • Antitorsione: pattini guida, braccetti o dime di contenimento evitano l’effetto “elica” sui rettangolari in hard-way.

  • Spine interne/mandrini pieni: quando la parete è sottile, un supporto interno limita lo schiacciamento.

  • Lubrificazione e “boost”: nel rotary-draw l’alimentazione assistita riduce stiramento sulla fibra esterna e segni di trascinamento.

Raggio minimo e spessore: le regole pratiche

Non esiste un “unico” raggio minimo, ma alcune linee guida aiutano a evitare prove infinite:

Quadro lato a: considera Rmin ≥ 2-3×a se senza mandrino; con mandrino/wiper si può scendere, a patto di avere t/D efficace ≥ 0,06-0,08 (rapporto parete/lato equivalente).

Rettangolare a×b (a= lato corto): in hard-way resta Rmin ≥ 3-4×b; in easy-way spesso 2-3×a è sostenibile.

Ovale: tratta il lato corto come “diametro critico” e mantieni Rmin ≥ 2,5-3×(lato corto) se lo spessore è medio. Quando lo spessore è molto sottile, preferisci raggi più larghi o riempi internamente (mandrino, anime dedicate).

DFM: progettare pezzi producibili

  • Uniforma i raggi all’interno dello stesso telaio per ridurre cambi attrezzaggio e dispersioni.

  • Evita fori, asole e cordoni nella zona di piega: tienili ad almeno 2-3×t dal punto tangente.

  • Allinea le fibre: se la sezione ha spigoli vivi, prevedi raggi di raccordo coerenti con la cava rullo; gli spigoli “affilati” peggiorano grinze e rigature.

  • Tolleranze realistiche: specifica tolleranze sull’angolo, sul raggio e sulla planarità post-curva (la torsione è il primo fuori-tolleranza sui rettangolari).

  • Lunghezze tra pieghe: lascia spazio di presa; per pieghe ravvicinate serve dima/attrezzaggio custom.

Curvatura di profili quadri, ovali e rettangolari

Finitura e controllo qualità

Le facce larghe mostrano i segni più di un tubo tondo. Prevedi satinatura o verniciatura post-processo e un piano di controllo con calibri/maschere per verificare profilo, raggio e torsione (±0,5°/m come riferimento tipico).

In sintesi: su ovali, quadri e rettangolari la chiave è processo + attrezzaggio + DFM. Decidere orientamento, raggio e supporti interni già a livello di disegno evita difetti cronici e accorcia il time-to-market. 

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